Un migliaio di persone per l’ultimo saluto a Francesco La Rocca, tanta gente che ha atteso all’esterno della chiesa del Santissimo Crocifisso. Troppo piccola per accogliere quanti hanno voluto bene al giovane ingegnere originario di Belmonte Mezzagno, morto in un tragico incidente stradale due giorni prima di Ferragosto, durante una vacanza a Rodi. A celebrare i funerali è stato padre Botty Alexis Kre che ha ricordato la figura di Francesco La Rocca.
Ha parlato della sua fede e della dedizione che metteva nell’aiutare gli altri. Durante la messa anche la lettura della preghiera del Volontario dell’Ordine di Malta e quel passaggio, nell’esortazione a Gesù («Donaci di essere generosi nel donarci») che aveva ispirato l’azione di La Rocca nel Cisom. Perché, come ha ricordato chi lo ha conosciuto e apprezzato, Francesco ripeteva sempre che «dobbiamo imparare a fare del bene senza aspettarci nulla in cambio». Così convinceva nuovi volontari a far parte del Cisom.
E il Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta ieri era presente con una grande delegazione. Francesco si era laureato nel 2009 in Ingegneria per l’ambiente e il territorio. Poi il lavoro lo aveva visto impegnato in tanti progetti prima nel capoluogo, l’ultimo in una società in Campania. Due anni dopo la laurea era cominciato il suo percorso nel volontariato con l’Ordine di Malta.
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