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I calabresi e i Casamonica nel grande business della droga che partiva da Partinico

Giusy Vitale

La balcanizzazione del mandamento di Partinico, dove tutti volevano mettersi in proprio nel business della droga, importando cocaina e hashish o i semi per la coltivazione di marijuana nell’Isola.

C’era chi si rivolgeva ad elementi del clan Casamonica nel Lazio, chi alla ‘ndrina dei Pesce di Rosarno che avrebbe «aperto un canale di approvvigionamento continuativo» ma bisognava pagare ed essere precisi.

È uno degli aspetti emerso durante le indagini dell'operazione antimafia Gordio che ieri ha coinvolto 81 persone.

Attività investigative - scrive Vincenzo Giannetta sul Giornale di Sicilia in edicola - che, si legge nell’ordinanza, «hanno avuto il merito di scavare a fondo le dinamiche criminali che allo stato governano il già complesso e problematico mandamento mafioso di Partinico».

Sarebbe stata sviluppata «una fitta rete di contatti con figure di assoluto spessore nell'attualità del panorama delinquenziale romano come quella del clan dei Casamonica. Tra l'altro, con un'insospettabile aggancio relazionale rappresentato da Giusy Vitale...».

A ricorrere ai fornitori laziali an- che Gioacchino Guida, fra gli arrestati in carcere. Una spedizione per suo conto era stata intercettata il 24 gennaio 2019: l’Audi A3 guidata dal disoccupato laziale Alessio Antonacci, anch’egli ora arrestato, tornava a Sezze (in provincia di Latina) probabilmente dopo una consegna di droga. A bordo c’erano 144.050 euro in contanti, suddivisi in mazzette, avvolte da cellophane trasparente termosaldato.

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