Il Tribunale di Palermo condanna il Ministero della Salute al risarcimento di quasi quattrocento mila euro ad una donna residente a Palermo che a distanza di trent’anni scopre d’essere affetta da epatite a causa di una trasfusione di sangue.
Il caso riguarda una donna palermitana che ha visto la sua vita irrimediabilmente compromessa a causa di una trasfusione di sangue, praticatale nel 1970, che ne ha veicolato nel corpo il gravissimo virus dell’epatite C.
Occasionalmente, solo nel 2005, cioè a distanza di più di trent’anni dalla emotrasfusione, Maria Carla (nome di fantasia) scopre d’essere affetta dal virus dell’epatite C ma, continuava ad ignorarne la causa.
Solo agli inizi del 2011, quando si è sottoposta a delle visiti specialistiche, i sanitari la mettevano a conoscenza che la malattia era da mettere in correlazione con la trasfusione.
Così nel 2013 chiede al Ministero della Salute il relativo risarcimento dei danni, ma senza risposta. Passano gli anni e nel 2017 si rivolge ad studio legale che segue in Italia casi di soggetti che hanno contratto infezioni virali in conseguenza di emotrasfusioni o patologie irreversibili a cagione di vaccinazioni. L’avvocato Silvio Vignera presenta un veloce giudizio innanzi al Tribunale di Palermo, il quale, già nel 2019, emetteva sentenza con la quale riconosceva a Maria Carla il risarcimento di 400 mila euro per gravi danni.
“La sentenza risulta di particolare interesse, - racconta l’avvocato Vignera- oltre per il rilevante ammontare dell’importo risarcitorio riconosciuto alla donna, in vita, anche perché, il Tribunale di Palermo, ha confermato il principio della antica datazione dell’origine della responsabilità, del Ministero della Salute, pei casi di epatiti post-trasfusionali. Responsabilità che, anche per epatiti di tipo “C”, o per casi di HIV, a seguito di trasfusioni di sangue, viene fissata a far data dalla metà degli anni sessanta, cioè, dall’epoca di conoscenza in ambito scientifico dell’epatite B, ma Ministero è rimasto inadempiente”.
Si arriva così, al TAR per ottenere il pagamento. Con sentenza immediata il Tribunale Amministrativo di Palermo ha ordinato al Ministero della Salute il pagamento della somma di 400 mila euro entro 60 giorni.
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