Gli sgarri puniti con spedizioni punitive. Il clan mafioso di Pagliarelli, nella zona sud-ovest di Palermo, imponeva il proprio dominio sul territorio attraverso la violenza e chiunque si muovesse senza permesso veniva colpito duramente. È uno dei dettagli che emerge dalla operazione Brevis con cui i carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno colpito la "famiglia" di Pagliarelli con 5 arresti, fra cui il reggente del mandamento, Giuseppe Calvaruso.
È il caso di due rapine non autorizzate dal boss ai danni di un negozio di detersivi. Il titolare della rivendita, invece che alle forze dell'ordine si rivolse a cosa nostra, si rivolse a Giovanni Caruso, anche lui finito nella retata e considerato il braccio destro di Calvaruso.
Gli investigatori, in particolare, hanno ricostruito il pestaggio del rapinatore che aveva messo a punto il piano delle rapine (due in cinque giorni).
A Caruso il commerciante consegnò le immagini girate dal sistema di video-sorveglianza durante le rapine che portano la data del 29 agosto e del 3 settembre 2019. E così cosa nostra decise di attrarre il responsabile in un garage, sequestrando al suo interno alcuni complici. Appena arrivato sul posto l'ideatore dei colpi fu pestato a sangue alla presenza del boss Giuseppe Calvaruso: una lezione per lo sgarro.
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