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Scommesse clandestine all'ippodromo di Palermo, la Cassazione conferma cinque condanne

Condanna confermata per un gruppo di allibratori abusivi che nel 2013 gestivano un giro di scommesse illegali all’ippodromo La Favorita di Palermo. La Corte di Cassazione, spiega agipronews, ha dichiarato inammissibili i ricorsi di cinque indagati, condannati dalla Corte di appello di Palermo a un anno e sei mesi e a un anno e otto mesi di reclusione per esercizio abusivo di gioco.

Secondo il Collegio della Terza sezione penale, i ricorsi degli imputati «si connotano sia per la loro assoluta genericità e sia per la loro manifesta infondatezza». Gli accertamenti effettuati nel corso delle indagini risultano invece «adeguatamente e logicamente motivati»: la Corte d’Appello ha correttamente osservato come «i ricorrenti si recassero sistematicamente all’ippodromo e, d’accordo fra loro, suddividendo le entrate e le uscite di denaro, organizzassero un banco non autorizzato raccogliendo scommesse clandestine da un folto gruppo di frequentatori abituali dell’ambiente».

È stata quindi accertata «l'esistenza di un’organizzazione clandestina delle scommesse che, quantunque non assistita dal carattere della stabilità, consentiva ai ricorrenti di sostituirsi dolosamente al banco autorizzato». Confermata anche la congruità delle pene senza attenuanti generiche, «in ragione delle modalità delle condotte nonché della recidiva».

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