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Inchiesta sui dati Covid in Sicilia, altre posizioni da approfondire: c'è il nome di Renato Costa

Renato Costa

L'inchiesta sui dati Covid gonfiati in Sicilia si allarga. Le indagini, che hanno portato agli arresti domiciliari una dirigente della Regione Siciliana e due funzionari, potrebbero coinvolgere anche altre persone. È possibile che nei prossimi giorni il fascicolo si sposti dalla Procura di Trapani a quella di Palermo.

Tre i nomi indicati dal gip Caterina Brignone - scrive Leopoldo Gargano sul giornale di Sicilia in edicola - sui quali svolgere approfondimenti, tra cui quello del commissario per l’emergenza di Palermo Covid, Renato Costa. Che peraltro compare in una lunga intercettazione assieme a Maria Letizia Di Liberti.

«Vanno sicuramente meglio definite le posizioni di persone non ancora indagate - scrive il gip -, ma il cui agire sembra aver contribuito alla falsificazione di dati rilevanti. Ci si riferisce – in particolare e senza escludere ulteriori coinvolgimenti – a Roberto Gambino e Giuseppe Rappa, entrambi dipendenti dell’Asp di Palermo, ai quali la Di Liberti suole rivolgersi per “correggere” taluni dati e che si dimostrano assai “sensibili” all’ “esigenza” di intervenire ove necessario per rivedere valori critici».

Anche le virgolette nel corso della frase sono del giudice che poi indica il terzo personaggio. «Ci si riferisce altresì al commissario Emergenza Covid-19 per la provincia di Palermo Renato Costa, consapevole della prassi di “diluire” i dati dei contagi e disposto, a fronte dell’avallo dell’assessore Razza, a concordare con essa, fornendo così un contributo morale decisivo».

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