Sono due le persone fermate per la sparatoria di ieri allo Zen 2 nella quale sono rimasti feriti Giuseppe e Antonino Colombo, padre e figlio. Dopo rapide indagini da parte degli investigatori della squadra mobile, diretti da Rodolfo Ruperti, nella notte, è scattato il fermo di Letterio Maranzano, 35enne, rimasto ferito e che si era fatto medicare a Villa Sofia, e del fratello di Letterio, Pietro, 21enne. Sono accusati di tentato omicidio, con l'aggravante del metodo mafioso. Il provvedimento è firmato dalla Direzione distrettuale antimafia. Secondo quando accertato dalla polizia avrebbero fatto parte di un commando composto da una decina di persone che ieri ha teso l’agguato alle vittime. Letterio è già salito alla ribalta della cronaca: è indagato nell'inchiesta sugli spaccaossa. Ma anche Antonino Colombo è un soggetto noto alle forze dell'ordine: era protetto dal capomafia dello Zen, Giuseppe Cusimano, e distribuiva la spesa durante il lockdown. Ieri pomeriggio i Colombo e i Maranzano si erano dati appuntamento per strada per discutere di qualcosa ma il colloquio e il chiarimento è degenerato in una sparatoria con tre feriti. Il commando, che secondo gli inquirenti sarebbe vicino a clan mafiosi, avrebbe teso una trappola ai Colombo. Quando questi ultimi si sono accorti delle intenzioni della banda, che scesa dalle auto ha cominciato a sparare decine di colpi, i tre sono riusciti a fuggire prima a piedi poi in auto. Tra i due gruppi ci sarebbe stata un lite qualche ora prima dell’aggressione. La polizia sta cercando di identificare l’intero commando che ha preso parte alla sparatoria di ieri pomeriggio. "Sono almeno una decina che si sono presentati a bordo di auto e moto a quello che doveva essere un incontro di chiarimento per un dissidio sorto di mattina - dice Rodolfo Ruperti, capo della squadra mobile di Palermo -. Sono stati sparati numerosi colpi di pistola e quando i due uomini feriti sono riusciti a fuggire i giovani che hanno preso parte alla sparatoria hanno iniziato a ripulire la zona dai bossoli".