La Sicilia fa 13. Tanti sono i comuni in zona rossa individuati dalla Regione su richiesta dei rispettivi sindaci. Lockdown mirati, dunque, che si inseriscono in un contesto più o meno stabile di contagi nell'Isola con numeri che ancora non preoccupano come successo dopo le feste di Natale.
Le macchie rosse però in Sicilia aumentano e probabilmente cresceranno ancora, come ha annunciato il presidente della Regione Nello Musumeci. Segno che l'attenzione ai focolai e alle realtà locali è altissima. Le zone rosse rischiano di essere più numerose già entro Pasqua, quando rossa sarà l'intera regione nei 3 giorni dal 3 al 5 aprile, come previsto dal governo.
L'ordinanza firmata ieri da Musumeci istituisce misure più severe nei comuni di Ribera in provincia di Agrigento, Serradifalco nel Nisseno, Trabia nel Palermitano e Santa Maria di Licodia in provincia di Catania. Già da giovedì e fino al 6 aprile compreso scatteranno le restrizioni che comprendono anche la chiusura delle scuole.
Ma ci sono altri nove comuni in zona rossa: Caltanissetta, Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento, Caltavuturo, in provincia di Palermo, e Scicli, in provincia di Ragusa, che sono stati dichiarati zona rossa fino al 30 marzo. Fino al 27 marzo sono zona rossa anche i comuni di Altavilla Milicia e San Mauro Castelverde, nel Palermitano; Montedoro, in provincia di Caltanissetta; Portopaolo di Capo Passero, nel Siracusano; Raffadali in provincia Agrigento.
Palermo è la provincia con più comuni in zona rossa (sono 4) e non è un caso se si considera che è lì che si concentra il maggior numero di casi. Ieri i nuovi contagi nel Palermitano registrati nel bollettino sono stati 280 contro i 186 di Catania. Tutta la Sicilia resta nona per numero di contagi giornalieri.
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