Tanino Vasari vuole al più presto chiudere i conti in sospeso con la giustizia e così, dopo essere stato arrestato poco prima dello scorso Natale per bancarotta fraudolenta, ed essere rimasto circa un mese e mezzo ai domiciliari, adesso chiede di patteggiare la pena, assieme alle due figlie e al fratello.
Già durante il primo interrogatorio, come riporta Leopoldo Gargano in un articolo del Giornale di Sicilia in edicola, aveva ammesso le sue responsabilità davanti al giudice, subito dopo ha chiuso le due società rimaste ancora aperte attraverso le quali gestiva un panificio di via De Gasperi e poi, assistito dal suo legale, l’avvocato Jimmy D’Azzò, ha riottenuto la libertà. Per tutti e quattro gli indagati si profila il patteggiamento: resta però da concordare la pena con procura e giudice.
"Purtroppo la crisi economica ha falcidiato tante imprese e società - queste le parole del suo legale -. Vasari ha solo cercato di salvare la società nella quale lavoravano tutti i familiari, lui era l’unico sostegno per la famiglia. Merita una seconda possibilità".
L'articolo completo sull'edizione del Giornale di Sicilia in edicola
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