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Anziani maltrattati e sedati: condannati i titolari della casa di riposo "Anni azzurri" di Palermo

Il Gup del tribunale di Palermo Guglielmo Nicastro ha condannato i quattro imputati - tutti componenti di uno stesso nucleo familiare - del processo per maltrattamenti agli anziani ospiti della casa di riposo 'Anni azzurri'.

Il giudice ha accolto la richiesta del pm Maria Rosaria Perricone, del pool che fino a due mesi fa era coordinato dal procuratore aggiunto Annamaria Picozzi: i due coniugi Brigida Camarda e Michele Riccobono hanno avuto 6 anni e 8 mesi a testa, con gli sconti previsti dal rito abbreviato, mentre i due figli, Edoardo e Antonino Riccobono, 4 anni e 10 mesi ciascuno.

La comunità alloggio per anziani venne individuata come una sorta di casa lager del quartiere Zisa, una specie di inferno scoperto anche grazie alla testimonianza di una badante, assunta solo per un giorno, e che si accorse delle botte agli ospiti della struttura.

La polizia, nell’arco di tre mesi tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, raccolse video e intercettazioni per registrare più di cento episodi di minacce, condotte denigratorie e vessatorie ai danni dei tredici anziani ospiti della struttura, alcuni di loro sedati e imbottiti di psicofarmaci per non disturbare, con un particolare accanimento nei confronti di un disabile ultraottantenne, poi morto per un malore.

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