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Contagi da Coronavirus sul lavoro, 3.000 in Sicilia: Palermo maglia nera

Secondo il recente rapporto Inail i contagi da coronavirus sul luogo di lavoro a livello nazionale hanno ormai superato la soglia dei 131 mila casi. In questo scenario la Sicilia con 3.051 casi rappresenta il 2,7% dei casi sul totale nazionale, di questi 1.649 sono donne (47,1%), mentre 1.852 (52,9%) sono uomini.

Palermo e Catania e Messina le province più colpite. Una lettura del report, e del suo trend crescente, la forniscono gli esperti legali che osservano come nel rapporto azienda e lavoratore in materia di Covid vi sia un aspetto di criticità nel rapporto con le Ats, Agenzia di Tutela della Salute: «L'impasse - spiega Irene Pudda di Rodl & Partner, esperta in privacy & labour compliance - è dovuta al fatto che il datore di lavoro non è autorizzato a comunicare ai colleghi il nominativo di un dipendente risultato positivo.

L’azienda è tenuta a fornire all’Ats le informazioni necessarie perchè quest’ultima possa assolvere ai compiti previsti dalla normativa emergenziale e, contemporaneamente, ha facoltà di domandare ai possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente i locali aziendali, ma è l’Ats che ha la potestà di contattare i lavoratori per poi applicare le opportune misure di quarantena».

Il rischio è che le aziende lascino operativi interi reparti o uffici con il pericolo di diffusione del virus, non solo tra i dipendenti che sono stati a contatto diretto con il soggetto contagiato, ma anche tra i loro famigliari e i conoscenti.

Nel dettaglio della rilevazione dell’Inail in Sicilia le denunce di infortunio causa Covid-19 sono per il 28,7% dei casi localizzate nella provincia di Palermo con 1.004 infortuni, seguita da Catania con 774 casi (22.1%), Messina con 537 (15,3%), Enna con 273 casi (7,8%) insieme a Siracusa con 273 casi (7,8%), quindi Ragusa con 220 casi (6,3%), Caltanisetta con 187 casi (5,3%), Trapani con 118 casi (3,4%) e infine Agrigento con 115 casi (3,3%).

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