Assembramenti all'esterno dei locali, con drink e alcolici alla mano, senza mascherine e senza rispettare la distanza di sicurezza. Questo lo scenario che gli agenti della polizia di Stato di Palermo si sono trovati di fronte durante i controlli nei luoghi della movida cittadina tra la Kalsa, la Magione e la zona di piazza Rivoluzione.
Due gruppi di giovani sono stati individuati nei pressi di due pub, rispettivamente in piazza Teatro di Santa Cecilia e via Cagliari. In tutti e due i casi sono stati sciolti gli assembramenti ed è stata elevata al titolare del pub la sanzione di 400 euro e quella accessoria della chiusura dell’esercizio per 5 giorni.
Stesse sanzioni, 400 euro di multa e la chiusura per cinque giorni dell’attività, è stata applicata nei confronti del titolare di un pub di via Magione, in cui è stato accertato che sia stata somministrata una bevanda alcolica ad un cliente che si trovava all’interno dell’esercizio, in violazione della disposizione prevista dal recente Dpcm.
Assembramenti anche in provincia. A Termini Imerese 11 persone sono state sorprese a giocare a carte e bere alcolici all'interno di un magazzino. Dopo essere stati identificati, sono stati sanzionati poiché si intrattenevano all’interno del locale senza mantenere la distanza di sicurezza interpersonale gli uni dagli altri e senza che fossero legati da vincolo di parentela.
Il proprietario del magazzino, che aveva arredato il locale con alcuni tavoli, delle poltrone, un divano e circa 20 sedie, su richiesta degli agenti, ha ripristinato le condizioni di sicurezza previste dalla normativa anti-contagio. A Cefalù invece, i poliziotti hanno fatto accesso nei locali di una associazione sportiva, dal cui interno provenivano musica ad alto volume e una voce maschile che, attraverso un impianto sonoro, coinvolgeva alla partecipazione all’attività sportiva.
All’interno dei locali, sotto un piccolo porticato esterno, è stata rilevata la presenza di 6 persone intente a praticare “spinning” a bordo di altrettante cycletteposte ad una distanza ravvicinata le une con le altre, incitate all’allenamento da un istruttore, posto di fronte alle stesse. Alla luce di quanto accertato, a tutti i partecipanti alla sessione di allenamento, compreso l’istruttore, è stata contestata la violazione delle misure di contenimento dei contagi da covid-19.
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