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Beni confiscati, a Palermo piano di collaborazione tra i gestori

Realizzare una collaborazione tra i gestori dei beni confiscati alla mafia a Palermo. E' questo l'obiettivo del progetto Beni in Comune, finanziato dal ministero dell'Interno - dipartimento della pubblica sicurezza. Verrà costruita una rete con almeno 45 imprese sociali di Palermo che, strutturate in gruppi da 15, potranno beneficiare sia del percorso di accompagnamento, sia del percorso formativo, fino ad intraprendere attività imprenditoriali di valorizzazione del bene confiscato in gestione.

Inoltre, si prevede la creazione e/o l’ampliamento della rete di collaborazioni interistituzionali dei singoli destinatari, che potranno essere formalizzate attraverso accordi stipulati ad hoc o più semplicemente mettendo in comunione punti di forza e punti di debolezza di ciascuno, al fine di rendere sostenibili gli interventi nei beni confiscati ed essere promotori di legalità in termini di condivisione di conoscenze e buone pratiche.
Il capofila del progetto è l'associazione People Help the People (video). I partner sono Butterfly Dreamer Italia, No Colors Onlus, centro internazionale delle Culture Ubuntu e i Sicaliani società cooperativa sociale.

"La gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata rappresenta un particolare asset della comunità. Questi beni, opportunamente riutilizzati per finalità istituzionali e sociali, possono subire una metamorfosi virtuosa per generare impulsi virtuosi per lo sviluppo locale - afferma Giuseppe Labita, coordinatore di Beni in Comune - infatti, le azioni previste dal progetto assumono un'importanza fondamentale mirando alla creazione di uno o più network produttivi economicamente sostenibili con un alto valore sociale”.

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