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Quasi undicimila multe a consiglieri comunali, parlamentari regionali e persino candidati non eletti. Il caso è quella della pubblicità elettorale abusiva. Il servizio Tributi del Comune - si legge in un articolo di Giancarlo Macaluso sul Giornale di Sicilia in edicola - ha elaborato e processato i documenti dopo avere chiesto informazioni alle Attività produttive se la pubblicità fosse o meno autorizzata.
I manifestini appiccicati in ogni spazio vuoto oppure incollato negli spazi sbagliati portano come conseguenza un verbale di 68 euro e 27 centesimi, la sanzione netta è di 51 euro, il resto sono diritti e orpelli vari. Ne sanno qualcosa tutti coloro che in questo momento devono fare i conti con dieci o anche venti di queste multe che dovranno pagare entro cinque giorni se vorranno usufruire di uno sconto. L’accertamento complessivo non è una cifra sbalorditiva, poco meno di 90 mila euro. Ma denota, comunque, un malcostume che fino a ora non era stato mai così duramente colpito.
Molto spesso non sono i candidati a fare il lavoro di affissione o di volantinaggio, ma è un compito affidato a squadre di sostenitori. Una pratica che d’ora in poi dovrà essere messa in soffitta per il rischio concreto di una pioggia di multe che rischia di bagnare la tasche dei candidati o degli eletti.

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