Il sindaco di Alimena, Giuseppe Scrivano, è stato condannato a 4 anni e 8 mesi, con l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. La sentenza è della terza sezione del tribunale di Palermo, che ha accolto quasi del tutto le richieste del pm della Dda Francesca Mazzocco (cinque anni).
Il primo cittadino, destinato all’applicazione della Severino e all’immediata sospensione, in vista della decadenza, era stato rieletto nel 2018, sebbene fosse sotto processo per voto di scambio politico-mafioso: "Pino" Scrivano era accusato di avere comprato 50 voti a 50 euro ciascuno, alle elezioni regionali del 2012, quando si era candidato alle elezioni regionali nella Lega Nord.
Per lui le percentuali alle elezioni comunali sono pressochè bulgare: due anni e mezzo fa aveva avuto il 60,67% dei voti. Il politico era sfuggito per una nullità insanabile al primo processo "Argo", contro il gruppo mafioso di Bagheria, i cui componenti erano fra le altre cose accusati anche di avere appoggiato per denaro l’imputato. Scrivano era stato stralciato ed era finito a giudizio da solo, con l’assistenza dell’avvocato Vincenzo Lo Re, davanti al collegio presieduto da Fabrizio La Cascia. Il procacciatore di voti, Michelangelo Maurizio Lesto, era stato condannato a sette anni e la sentenza di colpevolezza nei suoi confronti è definitiva.
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