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Coronavirus, elementari a rischio chiusura a Palermo: in una scuola caso sospetto e niente lezioni

Istituto Comprensivo Statale Maredolce

Nuovo caso sospetto di Coronavirus in una scuola media a Palermo e il dirigente chiude per un solo giorno per far eseguire la sanificazione dei locali. Questa volta si tratta dell'Istituto Comprensivo Statale Maredolce dove un collaboratore sarebbe risultato positivo.

"Si comunica che, su disposizione del Dirigente Scolastico (Prot. n. 9489 del 11 /1 1 /2020), giorno 11 novembre 2020 le attività didattiche in sede Centrale saranno sospese e che nella medesima giornata verrà effettuato un intervento straordinario di sanificazione ad opera della ditta Igienico Pulizia S.A.S. di Palermo. Le attività didattiche riprenderanno regolarmente giorno 12 novembre 2020", è quanto scritto nella circolare.

Tutto nella norma in questo periodo di Coronavirus con chiusure precauzionali di scuole per casi sospetti. E le chiusure degli istituti scolastici rientrano in un dibattito più ampio che proprio a Palermo vede il sindaco Leoluca Orlando incerto sul da farsi. Il primo cittadino ha scritto una nota all'ufficio scolastico provinciale, all'assessorato regionale all'Istruzione e all'Asp per avere rassicurazioni sull'andamento epidemiologico nelle scuole. "Se non avrò dati confortanti sarò costretto a chiudere le scuole elementari", ha detto ieri in conferenza stampa.

Questa mattina, Valentina Chinnici, Capogruppo di Avanti Insieme a Palazzo delle Aquile, ha sottolineato che "sulla scuola si sta consumando una battaglia inutile e dannosa: l’approccio non può certo essere ideologico".

"Dunque, se sarà inevitabile chiudere tutto, sia chiaro che ciò accade per l'insipienza di un sistema nazionale e regionale che non ha saputo mettere veramente in sicurezza alunni e lavoratori della scuola - ha sottolineato la Chinnici -, potenziando i sistemi di prevenzione delle Asp, garantendo la sicurezza dei trasporti, fornendo risposte puntuali per valutare quali siano i rischi effettivi. La chiusura delle scuole sancirebbe di fatto la sconfitta dei governi nazionale e regionale, che hanno mortificato i tanti mesi di lavoro estenuante di dirigenti scolastici, insegnanti, amministratori locali".

La Chinnici inoltre ricorda che come scrivono in un documento congiunto alcune tra le principali associazioni nazionali di insegnanti e genitori (MCE, CIDI, Proteo, CGD), infatti, "la scuola è fondamentale per la crescita, la formazione, la socialità e deve continuare a rappresentare il quotidiano di bambine/i e ragazze/i anche con le restrizioni sanitarie, anche con la tremenda incertezza di questo momento con classi in quarantena, con le comunicazioni alle Asl, con gli orari da ridefinire, con gli insegnanti da nominare. Le bambine, i bambini hanno bisogno della scuola perché resta il luogo dell’incontro, della socialità, della cura soprattutto per quelli più deprivati e a rischio. ... L’intero Paese ha bisogno di scuola. Chiudere la scuola in modo generalizzato, prevedere la dad in modo diffuso indipendentemente dalle situazioni locali non è la soluzione, si corre il rischio di esprimere soltanto la rinuncia alla gestione della complessità della situazione. È una complessità che - conclude - interpella la capacità e la volontà di tutte/tutti nel fare esercizio di responsabilità e cooperazione".

E anche oggi il ministro all'Istruzione, Lucia Azzolina ha ricordato che con la chiusura delle scuole "rischiamo un disastro educativo, sociologico, formativo, psicologico. Un bambino che deve imparare a leggere e a scrivere, non può farlo da dietro uno schermo. Dobbiamo essere molto prudenti, i ragazzi hanno diritto ad un pezzo di normalità nella loro vita".

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