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Dottoressa aggredita nella guardia medica di Villabate: arrestato l'aggressore

Ancora un'aggressione nei confronti di un medico, questa volta a Villabate. Una dottoressa in servizio presso la guardia medica del paese è stata aggredita ieri sera da un uomo entrato nella struttura per chiedere una visita domiciliare perché la madre stava male.

La dottoressa ha chiesto i dati per attivare il servizio ma l'uomo ha iniziato improvvisamente a picchiarla, poi è fuggito. La donna ha subito chiamato i colleghi del 118 che hanno dato l'allarme ai carabinieri.

Sul posto sono arrivate due ambulanze, una ha soccorso il medico mentre l'altra si è recata in casa dell'aggressore per la paziente che aveva bisogno di cure. I carabinieri sono riusciti a rintracciare l'aggressore e lo hanno portato in caserma per interrogarlo e valutare la sua posizione. In mattinata, l'uomo, un 32enne, è stato arrestato.

La Direzione aziendale dell’Asp di Palermo esprime “la massima solidarietà, supporto ed appoggio” al medico del servizio di Continuità Assistenziale di Villabate aggredito la notte scorsa da un familiare di un paziente.

“Ancora una volta è avvenuto un fatto molto grave – ha sottolineato il Direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni – un fatto avvenuto all’interno di un Presidio in cui  il medico agisce sempre nell'esclusivo interesse del paziente, nel rispetto di norme deontologiche e nell’esercizio delle sue funzioni. E’ stata una vile aggressione ai danni di un professionista appartenente al mondo della sanità che tutti, giustamente, elogiamo per l’impegno e la dedizione dimostrato durante questo difficile periodo di emergenza”.

La Direzione aziendale ha ringraziato i carabinieri per il pronto intervento preannunciando la costituzione di parte civile in un eventuale giudizio.

"Un atto di violenza nei confronti di un camice è un’aggressione allo Stato", lo dice l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. "Esprimo massima vicinanza nei confronti della professionista della Guardia medica di Villabate aggredita e sono grato ai carabinieri che hanno prontamente arrestato chi si è macchiato di tale infamia. Come previsto - continua -, l’Asp di Palermo si costituirà parte civile nel processo in cui stavolta potrà essere applicata la nuova legge che introduce delle aggravanti nel caso in cui i fatto siano commessi a danno di operatori sanitari. Le pene possono arrivare fino a 16 anni".

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