Celebrazioni religiose e feste patronali controllate dalla mafia. L'ingerenza dei boss negli eventi di quartiere emerge anche dall'ultima inchiesta che ha portato all'arresto di 20 persone al Borgo Vecchio.
I carabinieri hanno scoperto che per la festa della patrona Madre Sant'Anna, Cosa nostra aveva il monopolio dell'organizzazione delle serate musicali animate dalle esibizioni di alcuni cantanti neomelodici.
Secondo le indagini, i mafiosi sceglievano e ingaggiavano i musicisti e, attraverso "riffe" settimanali, raccoglievano tra i commercianti le somme di denaro necessarie per lo spettacolo. Il denaro che restava finiva nella cassa della famiglia mafiosa ed era usato per il mantenimento in carcere dei mafiosi detenuti e per investimenti illegali.
Oltre alla scelta dei cantanti e al loro ingaggio il clan curava le sponsorizzazioni dei commercianti e autorizzava gli ambulanti a vendere la merce durante la festa, regolandone anche la posizione nelle strade del rione.
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