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Spaccio di droga e arresti al Capo, non solo omertà nel quartiere: "Qualcuno ha collaborato"

Non solo omertà, nel quartiere Capo, ma c'è stato chi ha collaborato. Quella frangia che vuole strapparsi di dosso quell'etichetta di illegalità che vuole un rione più "pulito".

Nel corso delle indagini, ha spiegato il maggiore Carmine Gebiola, comandante della compagnia di carabinieri di piazza Verdi, hanno collaborato in tanti. Indagini, spiega Mariella Pagliaro sul Giornale di Sicilia oggi in edicola, vecchio stampo con controlli nei bar, nelle sale scommesse e nelle piazze dove gli arrestati passavano la maggior parte del tempo. Tanti cittadini, in questo contesto hanno collaborato.

A favorire la criminalità del Capo, il reticolo di strade che si intreccia nel quartiere e che rende difficili i controlli. E non è nemmeno casuale il nome dato all'operazione: "Cuncuma". Il comandante cita l'antropolo Giuseppe Pitrè che, definì l'associazione a delinquere "Cuncuma" dal gergo usato nella Vicaria, l'antico carcere di Palermo.

 

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