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Tamponi positivi da due mesi, l'incubo di Natale: "Bloccati a Carini, vogliamo tornare in Lombardia"

Le vacanze in Sicilia che diventano un incubo per Natale Cipolla e la sua famiglia. Residenti in Lombardia, dai primi di agosto si trovano bloccati nell'Isola. I tamponi di tutti i componenti della famiglia, compreso quello della figlia di 10 anni, risultano ancora positivi al coronavirus.

Dunque, da due mesi Cipolla è bloccato nella propria casa di villeggiatura e si sente, come spiega in un video pubblicato su Facebook, "abbandonato" dall'Asp di Palermo.

“Faccio questo video per chiedere il vostro aiuto - dice -. Quello che sta succedendo alla mia famiglia potrà succedere a chiunque altro e chissà quanti si ritrovano in questa situazione. Da due mesi siamo chiusi in casa perché siamo risultati positivi al Covid ai primi di agosto e siamo ancora qui, a Palermo, nella nostra casa di villeggiatura di Carini -. Ci hanno chiusi qui dentro e l’Asp di Palermo è inesistente ormai, fanno i tamponi e ti avvisano quando vogliono, sul risultato, a distanza di diversi giorni. Io e mia figlia continuiamo a essere positivi, però non si può privare una bambina di tornare nella propria casa. I miei figli piangono tutto il giorno, vogliono tornare a casa. Non so cosa stia succedendo”.

Avendo deciso di trascorrere solo un breve periodo in Sicilia, la famiglia lombarda aveva portato lo stretto necessario solo per alcuni giorni di relax. Tuttavia, con l’apertura delle scuole, i figli non possono seguire neanche le lezioni, poiché non sono provvisti dei dispositivi adatti e di una connessione internet sufficiente.

Ma anche altri problemi si sono presentati dopo due mesi in cui è stato impossibile per l’intera famiglia uscire di casa: “L’Asp di Palermo ci ha chiusi due mesi fa e non si sono posti il problema se questi bambini – afferma Natale Cipolla – hanno problemi psicologici, se hanno bisogno di farmaci o di vestiti. Non hanno chiesto se hanno bisogno di qualcosa per la didattica a distanza. A me e mia moglie hanno tolto anche il diritto al voto, per il referendum del 20 e 21 settembre. Chiedo e pretendo - conclude - che venga trovato il modo per permetterci di tornare a casa nostra”.

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