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Tangenti, assolti gli ex deputati Vitrano e Bonomi

L’ex deputato regionale del PD Gaspare Vitrano è stato assolto dall’accusa di corruzione dalla seconda sezione della Corte d’Appello di Palermo. E’ stata così ribaltata la sentenza di primo grado che lo aveva condannato a 7 anni: Vitrano era stato arrestato in flagranza di reato con una busta contenente 10 mila euro, appena ricevuta dentro un ascensore del palazzo sede della azienda sanitaria provinciale di Palermo.

In secondo grado i suoi difensori hanno dimostrato che non si trattò di una mazzetta ma della restituzione di una somma da parte di soci del politico in attività riguardanti insediamenti di energie rinnovabili nel Siracusano e a Monreale. Vitrano è difeso dagli avvocati Vincenzo Lo Re e Fabrizio Biondo.

La Corte di Appello di Palermo ha assolto  anche un ex deputato regionale del PD, poi passato a una formazione minore, Mario Bonomo, con il nipote Marco Sammatrice. La sua posizione, inizialmente separata da quella di Gaspare Vitrano, anch’egli assolto, era stata riunita dal collegio presieduto da Fabio Marino. Bonomo e Sammatrice sarebbero stati i soci di fatto nella azienda di energie rinnovabili che operava tra il Siracusano e Monreale (Palermo), la cui attività sarebbe stata alla base della consegna del denaro a Vitrano. Bonomo aveva cercato di farsi interrogare subito dopo l’arresto del collega avvenuto l’11 marzo del 2011 in flagranza di reato. L’esponente di Alleanza per la Sicilia avrebbe voluto chiarire l’esistenza della società di fatto che avrebbe giustificato la consegna dei 10 mila euro a Vitrano. Il sostituto procuratore generale Giuseppe Fici, che aveva chiesto la conferma delle condanne di tutti e tre, si è riservato l’impugnazione della decisione della Corte. Bonomo e sammatrice erano difesi dall’avvocato Paolo Ezechia Reale.

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