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Tangentopoli a Casteldaccia, indagini chiuse: rischiano in 12

Giovanni Di Giacinto - Casteldaccia

Per il caso tangentopoli a Casteldaccia rischiano in 12. È quanto si evince dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari, atto che solitamente precede la richiesta di rinvio a giudizio, firmata dal sostituto procuratore di Termini Imerese, Daniele Di Maggio, nei confronti di 12 persone e una società. Si tratta di Giovanni Di Giacinto, Rosalba Buglino, Estefania Pollina, Salvatore Merlino, Marianna Rosalia Cirone, Giuseppe Magro, Giuseppe Montesanto, Antonino Amato, Maria Marilena Tomasello, Valentino Tomasello, Giovanni Corrao, Pietro Antonio Guzzo e Fisma Srls.

Tutti, a vario titolo, devono rispondere di corruzione, abuso d’ufficio, falso materiale e ideologico, abuso d’ufficio. Tra le accuse: posti di lavoro in cambio del proprio voto. Di Giacinto, come riporta Giuseppe Spallino in un articolo del Giornale di Sicilia in edicola, li avrebbe chiesti alla società Fisma a cui il Comune, con ordinanza sindacale del 5 ottobre del 2018, aveva affidato il servizio di raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti differenziati. In cambio il primo cittadino avrebbe ottenuto l’assunzione di sei operai tra i quali il cugino dello stesso Di Giacinto.

L'articolo completo sull'edizione del Giornale di Sicilia in edicola

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