Scattano gli arresti domiciliari per Michele Riccobono di 64 anni e Brigida Camarda di 59 anni, i coniugi titolari della comunità alloggio "Anni Azzurri", in via Benedetto Marcello a Palermo, chiusa a gennaio dopo che le forze dell'ordine avevano accertato maltrattamenti nei confronti degli anziani che vi alloggiavano. Rosa Briolotta, la badante notturnista, che aveva rinunciato alla sospensione dell’esecuzione, di fatto accettandone il corso, si trova già agli arresti domiciliari dallo scorso 8 maggio.
Il tribunale del Riesame aveva accolto il ricorso della procura applicando agli indagati gli arresti domiciliari. Ma la misura era stata sospesa dalla Cassazione, fino a ieri. La suprema corte, infatti, ha ora rigettato l'istanza dei tre indagati, facendo venire meno la "sospensiva" in corso e rendendo quindi esecutiva l'ordinanza originaria.
A tutti e tre gli indagati è stata notificata anche la misura interdittiva del divieto di esercitare imprese o uffici direttivi di persone giuridiche. Le indagini coordinate dal pm Maria Rosaria Perricone e dall'aggiunto Annamaria Picozzi, hanno permesso di scoprire che nella comunità gli ospiti venivano maltrattati, tanto che uno degli anziani sarebbe deceduto per un malore.
Le indagini, grazie ad intercettazioni audio video da settembre a dicembre 2019, hanno permesso di registrare più di 100 episodi di condotte vessatorie, oltre a percosse nei confronti degli anziani.
In più occasioni, sono stati sedati ed imbottiti di psico-farmaci. Tutti gli operatori, all'interno della struttura, secondo quanto accertato dalle indagini della polizia, lavoravano "in nero" e nessuno di loro era in possesso di alcuna attestazione professionale utile a svolgere tale attività.
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