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Turista dimentica il borsello con 5 mila euro, il macchinista lo consegna alla polizia

Una cittadina francese in Sicilia per far visita ad alcuni parenti a Palermo dopo essere giunta, nel pomeriggio di due giorni fa, all’aeroporto di Punta Raisi ha preso un treno per arrivare nel capoluogo siciliano. Scesa poi alla stazione di Palermo Notarbartolo non si è accorta, fino alla mattina di ieri, di aver dimenticato, a bordo del convoglio, un borsello in pelle contenente, non solo i suoi documenti e le carte di credito, ma anche 5.370 euro in contanti.

La donna ha poi bloccato le carte di credito, senza tuttavia sporgere denuncia presso gli uffici di polizia, rendendo così complicato il lavoro della Polizia Ferroviaria che, pur venendo quasi subito in possesso del borsello smarrito, ha avuto difficoltà a rintracciare la proprietaria.

Infatti il macchinista del convoglio Punta Raisi - Palermo, il 26 enne Domenico Giafaglione a fine servizio, una volta giunto alla stazione di Palermo centrale, dopo aver trovato il borsello sul treno, lo ha immediatamente consegnato agli agenti della Polfer. I poliziotti si sono subito attivati per contattare la donna indicata sui documenti, notando che non era stata sporta denuncia.

Sono stati necessari ulteriori e minuziosi accertamenti incrociando i dati reperibili su diverse banche dati, tra cui l’anagrafe comunale, per scoprire che la turista era sposata con un uomo originario di Palermo, da tempo non più residente in città. Da qui si è partiti per allargare le ricerche su eventuali parenti del marito, ancora residenti in cittào, fino a rintracciare la cognata della turista che, tra l’altro, era proprio sua ospite.

Quando la turista francese, la signora Jeanine Christiane, si è presentata presso gli uffici della Polfer ha manifestato soddisfazione ed incredulità per l’insperato ritrovamento e ha voluto ringraziare personalmente il giovane dipendente di Trenitalia. Lo stesso è stato invitato in Francia dalla signora e, come previsto dal codice civile, è stato anche ricompensato.

"Non voglio che questa vicenda passi come una storia isolata - dice in una lettera il giovane capotreno - ma come una fonte di ispirazione per eventi simili. La domanda che dobbiamo porci tutti noi, io compreso, è ‘Perché un evento simile deve fare scalpore come se fosse una cosa straordinaria quando in realtà dovrebbe essere la normalità?’ Quando troveremo la risposta a questa domanda vuol dire che in noi abbiamo trovato il vero valore della vita: onestà e rispetto per il prossimo, che sono le fondamenta per una società migliore”.

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