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Palermo, asili nido comunali pronti per l'apertura: si parte il 7 settembre

Giovanna Marano

Asili nido e scuole dell’infanzia, che interessano bambini di età compresa tra 0 e 6 anni, a Palermo, sono pronti per l’apertura il prossimo 7 settembre. Il Comune, di fronte all’emergenza post Covid, non vuol farsi trovare impreparato e da lunedì prossimo pubblicherà nel suo sito internet e nel portale della scuola le graduatorie provvisorie degli ammessi, quelle che di solito venivano pubblicate a marzo.

«Abbiamo deciso di dare qualche certezza alla famiglie, non è giusto lasciarle in attesa, contiamo di far ripartire i servizi, anche se si attendono dal governo nazionale le linee guida e i protocolli sanitari che si dovranno rispettare», dice l’assessora comunale alla scuola Giovanna Marano, che in mattinata ha incontrato i giornalisti nell’asilo Aquilone assieme alla capo area Marianna Fiasconaro.

I posti per bambino 0-3 anni negli asili nido comunali sono complessivamente 870, che vanno in 26 strutture, a fronte di 22.497 residenti; mentre nelle altre sezioni della scuola dell’infanzia sono 780. Al momento i confermati sono 441, i nuovi inserimenti 405, 535 in lista d’attesa per una ventina di posti. Subito a scuola i riconfermati, dopo l’innesto dei nuovi ammessi.

«Dopo sei mesi senza scuola, dobbiamo immaginare la possibilità di ricostruire la continuità educativa di cui i nostri bambini hanno bisogno - osserva Marano -. Siamo davanti a una situazione inedita, i bambini devono ritrovare la lor socialità. Sappiamo che il distanziamento è impossibile, ma in attesa delle linee guida tracceremo famiglie ed educatori. Serve un patto di corresponsabilità per il rispetto delle regole. Spero che il criterio stabilito dai protocolli sanitari sia quello della temperatura: escludere i bambini con un pò di raffreddore renderebbe impossibile per le famiglie accedere al servizio».

Due fasce orarie per evitare assembramenti in ingresso e uscita: 7,30-13,30 e 8-14. «Verrà misurata la temperatura - continua Marano - si giocherà molto a lavare le manine. Al governo però oltre alle linee guida chiediamo nuovi strumenti, risorse e deroghe per assumere tutte le educatrici, i servizi vanno potenziati», conclude.

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