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Corruzione, cricca degli appalti a Palermo: libero l'architetto Monteleone

Revocati gli arresti domiciliari a Giuseppe Monteleone, architetto libero professionista coinvolto nell’inchiesta della procura, denominata «Giano bifronte», che portò a sette arresti eseguiti da carabinieri e finanzieri alla fine di febbraio. Lo ha deciso il gip del tribunale di Palermo Michele Guarnotta.

Secondo l’ipotesi sostenuta dall'accusa Monteleone avrebbe fatto parte di una cricca che si sarebbe occupata di gestire appalti legati alle speculazioni edilizie nel territorio del comune di Palermo. Nei suoi confronti però, tenuto conto della proroga a causa dell’emergenza coronavirus, sono scaduti i termini di tre mesi dal giorno dell’arresto, il 29 febbraio scorso.

Una reformatio in peius da parte del Tribunale del riesame ha allungato invece, i termini di custodia per gli altri indagati.

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