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Mafia nelle Madonie, gli affari illeciti occultati grazie alle donne prestanome

Giuseppe Scialabba, arrestato ieri con l’accusa di far parte del mandamento di San Mauro Castelverde, "utilizzava" le donne della sua famiglia pur di portare avanti indisturbato le sue attività illecite. Aveva ad esempio intestato alla cognata 25enne Arianna Forestieri, La Nuova Sanitaria di via Libertà, a Finale di Pollina. Dalle intercettazioni emerge che la donna non è contenta dell'attività: "Dice che le abbiamo rovinato la vita quando abbiamo cominciato con la sanitaria - racconta la moglie a Scialabba, dopo un’accesa telefonata con la sorella, adesso indagata -. Non ce la dovevamo prendere, non dovevamo insistere".

Altra donna prestanome, come riporta Silvia Buffa in un articolo del Giornale di Sicilia in edicola, è Francesca Pullarà, moglie di Domenico Farinella, accusato di essere uno dei vertici del mandamento di San Mauro. Viene messa dietro al bancone dell’ex Eurobet di via Moneta, oggi Replatz.it, un "luogo di ritrovo di mafiosi e delinquenti locali", come lo definiscono gli inquirenti. E anche se risulta formalmente disoccupata, riceve i clienti, prende tutte le decisioni e salda i conti.

L'articolo completo sull'edizione del Giornale di Sicilia in edicola

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