La sciagura di Casteldaccia del 2 novembre del 2018, nella quale morirono 9 persone intrappolate in una villetta abusiva per l’esondazione del fiume Milicia, è chiusa.
Il procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, insieme al sostituto Carmela Romano, ha chiesto l’archiviazione per cinque degli otto indagati: la richiesta di rinvio a giudizio, infatti, potrebbe essere formulata soltanto per il sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto, per la responsabile della Protezione civile comunale, Maria De Nembo, e per il proprietario dell’immobile, Antonino Pace.
La Procura ha invece chiesto l’archiviazione - ma le parti civili si sono opposte - per il predecessore di Di Giacinto, Fabio Spatafora, per tre dirigenti che dal 2008 hanno guidato l'ufficio municipale per le sanatorie, i condoni edilizi, le demolizioni e l’acquisizione degli immobili abusivi al patrimonio del Comune, ovvero Rosalba Buglino, Alfio Tornese e Michele Cara Pitissi, nonché per la moglie del proprietario della villetta, Concetta Scurria. Nella villetta, investita da un fiume di fango, persero la vita Francesco Rughoo, Monia, Antonio, Marco, Federico e Rachele Giordano, assieme a Nunzia Flamia, Matilde Comito e Stefania Catanzaro.
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