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Bimba annegata a Campofelice, a processo la coppia che organizzò la festa

Una tragica fine quella della piccola Alessandra Cintura annegata nel mare di Campofelice di Roccella, vicino a Cefalù. Era il primo maggio 2017 quando la bimba di 12 anni, già strappata alla famiglia per una falsa accusa di abusi sessuali morì durante una festa.

Tre anni dopo la coppia che l'ha organizzata con il consenso dei genitori affidatari, sarà processata davanti al tribunale di Termini Imerese. Marito e moglie compariranno in aula il 21 ottobre per rispondere di omicidio colposo e di omessa vigilanza di minori. I genitori naturali di Alessia si costituiranno parte civile con l’avvocato Rossella Garofalo. E’ lo stesso legale che aveva chiesto al tribunale dei minori di Palermo di revocare l'affidamento e di autorizzare il ritorno di Alessia alla famiglia di origine dopo l’archiviazione dell’inchiesta sugli abusi che non c'erano stati. Ad essere stato sospettato era stato il fratello.

La piccola Alessia era comunque rimasta presso la famiglia affidataria. Quel giorno di tre anni fa la coppia aveva consentito che Alessia partecipasse a una festa di ragazzi organizzata da amici sulla spiaggia di Campofelice, dove aveva poi fatto il bagno.

Non sapendo nuotare bene fu travolta da un'onda e annegò. Il caso ha dato origine a un altro filone giudiziario. I
genitori naturali della bambina hanno presentato alla procura di Palermo un esposto con il quale chiedono di valutare il comportamento dei servizi sociali.

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