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Asporto di alcolici vietato dopo le 20 e pub chiusi all'1,30: nuove regole per la movida a Palermo

Niente più alcolici in giro per Palermo nelle ore serali: a partire da sabato, dopo le 20, infatti, si potranno vendere e consumare cocktail e altre bevande alcoliche solo all'interno di locali, bar e pub o negli spazi esterni di loro pertinenza. Insomma, non sarà più consentito girare per le strade della città bevendo birra, vino e superalcolici, vietata dunque la vendita per asporto.

ECCO L'ORDINANZA

Ma non solo. Obbligo di chiusura al pubblico all'1,30 per pub e locali. Sono queste le regole imposte dalla nuova ordinanza del sindaco, operativa da sabato, con cui il Comune di Palermo prova a mettere un freno alla movida "selvaggia" nelle ore notturne e soprattutto evitare situazioni di assembramenti, così come previsto dalle misure anti-Covid 19.

In particolare, il provvedimento vieta la vendita per asporto di bevande alcooliche e superalcoliche di qualsiasi gradazione, prima delle 8 e dopo le ore 20. Il divieto non si applica ai laboratori artigianali di produzione (ad es .gastronomie, gelaterie, rosticcerie) a condizione che non siano in alcun modo utilizzati contenitori di vetro.

Dopo le 20, è consentita  esclusivamente la somministrazione di bevande alcoliche e superalcooliche per il consumo immediato all’interno del locale o nello spazio esterno di pertinenza del locale.

L'esercente ha inoltre l'obbligo di apporre un apposito cartello indicante l’orario di apertura e chiusura dell’esercizio. In caso di violazione delle regole imposte dall'ordinanza sono previste sanzioni amministrative fino a 5 mila euro.

Non mancano le polemiche e i "dissapori" sull'ordinanza, soprattutto tra i gestori dei pub e locali serali. "In un periodo in cui la preoccupazione principale sembra insistere sulla questione degli assembramenti (davanti ai locali pare ci si possa contagiare con più facilità rispetto ai centri commerciali), in cui i controlli e le sanzioni amministrative ci stressano e stremano quotidianamente noi gestori e lavoratori dei bar che proviamo a risalire la china di un disastro anche economico - scrivono Michele Mineo e Donatella Gennusa, gestori del Bar Garibaldi-Chimica 40  -. Puntualmente l'ennesima nuova ordinanza comunale, che ancora una volta cieca e sorda riguardo alle nostre rivendicazioni e bisogni, colpisce definitivamente l’intera categoria già duramente provata e delusa. Una categoria che, con creatività e qualità del lavoro ha giornalmente evitato la concentrazione di clienti nei pressi dei locali invitando a rispettare le norme relative alle distanze di sicurezza interpersonali e dotandoci di dispositivi e segnaletiche di richiamo plurimi alle norme comportamentali ed igieniche del caso, anche e soprattutto avvalendoci della vendita d’asporto suggerendo così un modello di consumo “in movimento”, all’aria aperta e a zero rischi".

Parla di "ordinanza miope e illogica" Domenico Bonanno di Diventerà Bellissima. "Orlando continua a dare seguito al preciso e ormai conclamato, obiettivo di smantellare il mondo della night life in città. Un mondo troppo spesso erroneamente identificato con la movida selvaggia e che invece si traduce in imprese, posti di lavoro e famiglie. L’ordinanza firmata dal sindaco rischia di mettere in ginocchio un intero comparto, già in forte crisi a causa del covid e del conseguente lockdown. Riteniamo doveroso trovare una sintesi tra diritto al lavoro, diritto al divertimento e diritto al riposo, ma quest’ordinanza miope e illogica non risolverà alcun problema: aumenteranno i bivacchi nelle zone meno controllate, gli abusivi continueranno a lavorare in barba alle regole e creando occasioni di assembramento".

 

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