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Anello ferroviario di Palermo, conclusi i lavori tra via Amari e via Roma: ridotti i disagi al traffico

Foto dalla pagina Facebook del Cifi Palermo
Nonostante i ritardi per l'epidemia di coronavirus, con i cantieri bloccati per settimane, Rete Ferroviaria Italiana e la ditta D'Agostino (subentrata mesi fa alla Tecnis) hanno mantenuto le promesse di velocizzare al più presto i cantieri per la realizzazione dell'anello ferroviario, e ieri si sono conclusi i lavori in via Amari, fino all’incrocio con via Roma nell’area interessata dall’interferenza con il collettore fognario. Un cantiere che doveva finire il 30 aprile ma che la ditta è riuscita a portare a termine con una settimana di ritardo rispetto ad una tabella originaria che era stata stilata ben prima della pandemia. Nei prossimi giorni  la circolazione automobilistica verrà modificata e i disagi in quella zona, finalmente, dovrebbero essere quantomeno alleviati.
Il 4 maggio, come anticipato al Giornale di Sicilia, sono ripresi i lavori in via Sicilia per la realizzazione della fermata ferroviaria metropolitana “Libertà”, un progetto che fa parte dell’anello ferroviario. Interventi questi che erano ripartiti il 6 febbraio, ma il cantiere si era fermato circa un mese dopo per la pandemia di Covid-19.  Tra l’altro, Rete Ferroviaria Italiana ha deciso anche di anticipare alcuni interventi sulla tratta tra Notarbartolo e Giachery per via della chiusura delle scuole. In poche parole, con gli studenti (e non solo loro) a casa e che quindi di fatto non usufruiscono della metropolitana (per altro la stragrande maggioranza delle corse è di fatto attualmente cancellata per via dell’epidemia), inutile rimandare i lavori a luglio.
L’obiettivo di Rete Ferroviaria Italiana e della ditta D’Agostino è quello di rispettare la tempistica della varie fasi, con una netta rottura con un passato fin troppo burrascoso. Rfi e l’azienda in appalto hanno recepito l’input dato negli scorsi giorni da Anceferr, l`Associazione dei costruttori ferroviari, che si era detta pronta in tempi non sospetti alla graduale riapertura dei cantieri, dopo una fase di condivisione con l’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile  e l’ingegnere Filippo Palazzo, Responsabile investimenti RFI nodo di Palermoi, in constante contatto sia con Anceferr sia coi sindacati.
L’anello ferroviario è un progetto che è in “chiusura”, dopo un ritardo di almeno tre anni, con due fasi: la prima, con un costo di 150 milioni di euro, per quanto riguarda la tratta Giachery - Politeama,  che ha una lunghezza di circa 1,6 km ed include tre nuove fermate ( Libertà, Porto e Politeama), che riguarda appunto gli interventi di via Sicilia,  mentre la seconda fase, tratta Politeama - Notarbartolo” ha un’estesa di circa 1 km, di cui circa 800 metri in galleria naturale (galleria Malaspina) ed include la realizzazione della nuova fermata Malaspina.

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