Avevano deciso di fare un viaggio in barca a vela, nonostante i divieti imposti dalle norme anti-coronavirus e trasgredendo anche le norme di navigazione. Protagonista una coppia di veneziani, approdata venerdì pomeriggio a Ustica ma i due erano convinti di essere arrivati a Lampedusa.
La storia, che ha dell'incredibile, si è conclusa al momento con un verbale dei carabinieri e il sequestro dell'imbarcazione.
A raccontarla, sulle pagine del Giornale di Sicilia in edicola, un articolo di Leopoldo Gargano. In un periodo di emergenza attuale, in cui il traffico da diporto è praticamente azzerato, l'arrivo della barca in banchina al porto di Ustica crea un certo allarme. Immediato l'intervento di carabinieri e guardia costiera. Alle forze dell'ordine i due, lui quarantenne lei 27 anni, raccontano di essere partiti in barca lo scorso gennaio (quindi a emergenza non ancora iniziata) verso il Sud senza una meta precisa. A epidemia scoppiata, i due non sarebbero più potuti rientrare al Nord. Una versione della storia, quella fornita dalla coppia, ancora tutta da verificare.
Intanto ai due è stato imposto l'obbligo della quarantena in una struttura messa a disposizione dalle autorità sanitarie che sottoporranno i due anche ai tamponi.
La notizia completa sul Giornale di Sicilia in edicola.
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