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Frutta e verdura venduta per strada: padre e figlio denunciati e sanzionati a Palermo

Vendevano frutta e verdura per strada, in via dell'Ermellino, a Palermo, occupando una notevole porzione di suolo pubblico ma sono stati scoperti e denunciati dagli agenti del Commissariato di P.S. Oreto-Stazione, coadiuvati da Polizia Municipale e da personale della Rap. L'attività dei due, padre e figlio del quartiere Oreto, già noti per gli stessi reati, è stata sequestrata.

Il personale ha sorpreso i due a gestire un’attività itinerante di ortaggi e frutta, trasportati nel popolare quartiere a bordo di un furgone e di una motoape. Su espositori dei due mezzi e su rastrelliere di fortuna, i due avevano sistemato oltre milleseicento chili di frutta e verdura, di fatto occupando abusivamente oltre 30 metri di sede stradale.

Alla richiesta di esibizione delle necessarie autorizzazioni comunali e sanitarie, i due non hanno fornito nulla e sono stati così sanzionati per avere avviato una forma illecita di vendita, rispettivamente itinerante (sul furgone) e fissa (sulle rastrelliere).

Tutti i generi alimentari sono stati sequestrati e distrutti da autocompattatori della Rap poiché si trattava di alimenti non devolvibili in quanto potenzialmente esposti alla contaminazione da Coronavirus, così come disposto da specifica ordinanza comunale.

La motoape è stata, invece, sequestrata per mancanza di copertura assicurativa e carta di circolazione, violazioni queste ultima sanzionate per un importo superiore ai mille euro.

I due, infine, sono stati inoltre sanzionati per la violazione delle misure disposte dal Governo per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus. Mentre le forze dell'ordine erano intente ad elevare i verbali sono giunte tre persone che hanno protestato all'indirizzo degli agenti e anche per questi è scattata la denuncia per violazione delle misure disposte dal Governo per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Due dei tre sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria anche per i reati di resistenza a Pubblico Ufficiale e rifiuto di fornire indicazioni sulla propria identità personale, il terzo per oltraggio a Pubblico Ufficiale.

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