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Grigliate sui tetti e agenti ingaggiati, la rivolta dello Sperone: "Qui c'è gente perbene"

Da quando, giorno di Pasqua, i riflettori si sono accesi sul suo tetto condominiale dove, in barba alle restrizioni imposte dall'emergenza Coronavirus, ha organizzato grigliate e balli di gruppo, Giuseppe Spagnolo ha potuto godere di una inaspettata notorietà che lo vede ospite di trasmissioni televisive e non solo.

Un'occasione per lui per chiedere scusa pubblicamente per quanto fatto su quei tetti di piazzale Ignazio Calona, nel quartiere Sperone, a Palermo.

Tanto da spingerlo ad ingaggiare un agente così come dimostrato da una telefonata fatta dagli speaker de La Zanzara su Radio 24 che hanno messo in scena una vera e propria contrattazione: “Sì, è un nostro contrattualizzato - ha confermato l'agente -. L'intervento in radio gratis non si può fare perché dobbiamo anche recuperare i soldi della multa di questo signore, poverino. Le posso fare 1500 euro più Iva”.

Tuttavia, oggi, chi vive allo Sperone non ci sta e preme per mettere in chiaro diverse cose. In tanti, abitanti del quartiere, hanno voluto sottolineare la propria indignazione prendendo le distanze per quanto successo su quei tetti. Chiedono che il quartiere Sperone non venga considerato negativamente solo per quanto successo.

"Qui ci vivono persone per bene - dicono - stanche e offese da persone così che, diciamocelo, sono sempre state abituate a fare queste grigliate sui tetti. È ora che le istituzioni prendano in mano la situazione, per intervenire in maniera concreta e fare qualcosa per questa periferia abbandonata".

Il quartiere Sperone è fatto anche di gente che lavora onestamente e va avanti nel rispetto delle regole, specie in questo periodo di emergenza. Ed è proprio questo quello che oggi gridano a gran voce: "Siamo cittadini per bene, paghiamo le tasse, lavoriamo sodo e rispettiamo la legge. Questa gente e tutto quello che è successo non ci rappresentano", dicono.

Gli abitanti del quartiere puntualizzano anche che "pure dentro queste case popolari vivono famiglie per bene, che lavorano e che si prendono cura dei figli. Non si faccia dunque di tutta l'erba un fascio", concludono.

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