Vent'anni a Giovanni Colombo, l'uomo accusato di aver sparato, il 14 marzo del 2019, allo Zen 2, uccidendo i vicini di casa, Antonino e Giacomo Lupo, padre e figlio, di 53 e 19 anni. Un terzo componente della famiglia, Francesco, figlio del 53enne, protagonista della lite che aveva innescato la follia collettiva, scampò miracolosamente ai colpi.
Niente ergastolo, dunque, per Colombo perché il Gup, Marco Gaeta, ha escluso le aggravanti della premeditazione e della crudeltà. Accolta dunque in parte la tesi dell'avvocato Corrado Sinatra, che, come riporta Riccardo Arena in un articolo del Giornale di Sicilia in edicola, aveva pure invocato la legittima difesa, affermando cioè che il suo assistito aveva dovuto reagire, per paura di essere ucciso, di fronte all'aggressione di una torma di persone che avrebbero voluto linciarlo.
Colombo si costituì il giorno dopo alla Squadra mobile, quando ormai era prossimo il suo arresto.
L'articolo completo sull'edizione del Giornale di Sicilia in edicola
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia