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Palermo, nella lotta al coronavirus l'arcivescovo Lorefice invoca l'aiuto della "Santuzza"

L’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, ha fatto sentire, in vari modi, la sua vicinanza con il messaggio alla Chiesa di Palermo, con la lettera ai presbiteri, con la lettera ai giovani e l’Appello alla città, ma anche attraverso le preghiere in diretta video. Adesso ha composto una preghiera, con la quale invita i fedeli, "in questo tempo di prova, a recitare insieme a lui ogni giorno alle 12, lì nei luoghi dove ci si trova a vivere".

E domenica 22, alle 18, don Corrado si recherà da solo nella chiesa Cattedrale, all’interno della Cappella dove sono custodite le reliquie di Santa Rosalia, e da solo si raccoglierà in preghiera invocando l’intercessione e la protezione della Patrona della città di Palermo e di tutti i palermitani. In questi giorni di ansia e di tribolazione, spiega la Diocesi, "innalzerà la supplica alla Santa Patrona perchè protegga l’umanità dal flagello del coronavirus e sostenga tutti coloro che vivono con angoscia questo periodo, chi è in solitudine".
"Signore Gesù, nostro maestro e fratello, nostro Salvatore e compagno di viaggio - inizia la preghiera composta dal vescovo - tu in ogni situazione ci annunci e testimoni che Dio è Padre e non ci lascia soli nelle difficoltà, perchè sempre si prende cura di noi. Tu che sei sceso agli inferi per liberarci dalla morte, guarda ora a noi, nella prova. Tu di noi, impauriti e fragili, abbi pietà. In te riponiamo la nostra speranza. Ti invochiamo: manda il tuo Spirito di amore, di intelligenza e di fortezza perchè uniti possiamo contribuire a debellare il contagio che attenta alla vita che tu ci hai donato e semina paura, morte, separazione, precarietà. Preserva quanti ne sono rimasti ancora illesi, guarisci quanti ne sono stati colpiti. Dona ai vinti di contemplare il tuo volto, consola i loro familiari e amici. Dona discernimento ai governanti, costanza e consolazione a quanti si spendono per la salute di tutti, con infaticabile passione e con amore. Donaci un cuore aperto, affinchè possiamo accoglierci teneramente gli uni gli altri e sentirci vicini a tutti i poveri del mondo. Interceda Maria, tua e nostra Madre, l’Addolorata che comprende i nostri cuori smarriti in questi giorni di tribolazione, insieme a Santa Rosalia nostra Patrona, vigile custode e liberatrice di città in balia della peste".

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