Trenta minuti di duello in cui si sono confrontate le posizioni del Comune e quelle di Confcommercio sulla Ztl notturna Palermo. Un tema che ha tenuto banco nelle ultime settimane e che è stato al centro del confronto finale davanti alla Camera di consiglio del Tar.
A sostenere le posizioni di Confcommercio l'avvocato Alessandro Dagnino, che ha vinto la prima battaglia ottenendo la sospensione del provvedimento. Dall'altro lato il capo dell’avvocatura comunale Ezio Tomasello, Salvatore e Luigi Raimondi, padre e figlio, il primo difensore dell'Amat e il secondo dei residenti e delle attività del centro storico, e infine Massimiliano Mangano per Legambiente.
Dagnino ha confermato le posizioni di Confcommercio per cui la Ztl "inibisce in modo assoluto la circolazione al 29,1 per cento del parco auto" e mette a rischio gli investimenti dei commercianti e imprenditori del centro storico. Punti fermamente negati da Luigi Raimondi il quale sostiene che i cittadini "non subiscono alcuna lesione perché, nelle sole due notti del fine settimana, se proprio non vogliono rinunciare a spostarsi in auto, dovranno soltanto fare il piccolo sforzo di parcheggiare al di fuori del perimetro della ZTL". Al contrario è la movida, come spiega Raimondi, a rappresentare "una lesione effettiva dei diritti di mobilità, dovuta alle difficoltà a rincasare a causa del traffico intenso ed all’impossibilità di parcheggiare in prossimità della propria abitazione".
Oltre 200 i firmatari della petizione a favore della Ztl notturna tra cui compaiono anche tre ristoratori: il biobistrot Freschette, Bisso bistrot e La locanda del gusto. Dal canto loro, dei pro, la mobilità all'interno della zona a traffico limitato sarebbe garantita dalle convenzioni stabilite con taxi e bus, la linea 101 nello specifico, con corse ogni 12 minuti.
È scontro anche sul fronte dell'inquinamento. Se da un lato i Raimondi dimostrano che "un intenso traffico veicolare ed il relativo inquinamento atmosferico non giovano di certo al commercio ed alle attività di somministrazione", da Confcommercio controbattono che "i mezzi pubblici alternativi sono insufficienti e ci sarebbe una violazione del principio della sostituzione della mobilità soppressa".
Tra l'altro, spiega Dagnino, l'inserimento della Ztl ha provocato "la chiusura di 221 attività in centro storico". Accusa a cui replicano i Raimondi che definiscono l'attacco dei commercianti come "la solita battaglia di retroguardia di talune associazioni di commercianti palermitani, da sempre pregiudizialmente contrarie ad ogni provvedimento di limitazione del traffico".
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