Gli studenti dell'Università di Palermo avevano chiesto "lezioni sul web, fino a emergenza cessata", firmando una petizione su change.org per sollecitare il rettore dell'Università Fabrizio Micari. Adesso arriva la risposta con l'ateneo palermitano che sta mettendo a punto una direttiva che prevede il rinvio di una settimana di tutte le lezioni e di svolgere le sessioni di esami a porte chiuse.
"La rapidità di diffusione che caratterizza il virus denominato COVID -19 - si legge in una nota firmata dal Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, prof. Fabrizio Micari, e il Direttore Generale, dott. Antonio Romeo - impone l’adozione di misure precauzionali che tendano a salvaguardare la comunità studentesca ed accademica complessivamente considerata". Tutte le misure avranno validità, al momento, fino al 9 marzo.
L'inizio delle lezioni è stato posticipato dal 2 marzo 2020 al 9 marzo 2020 in tutte le sedi dell’Ateneo comprese le sedi decentrate. Inoltre è in corso di valutazione la possibilità di attivare lezioni a distanza "laddove le condizioni lo rendessero necessario. In ogni caso tale rinvio non comprometterà in alcun modo le carriere degli studenti e delle studentesse. Lo stesso valga per l’attività di ricevimento studenti che s’intende sospesa, fatta salva la possibilità di attivare forme di colloquio a distanza (mail, skype, etc)", specifica la nota inviata a tutta la comunità studentesca.
È stato anche disposto il divieto di utilizzo collettivo delle aule studio e delle sale di lettura delle biblioteche di tutte le sedi dell’Ateneo e dei Dipartimenti "fatta salva la sola possibilità di accedere al prestito bibliotecario". Sospesi anche, alla stessa maniera dei viaggi di istruzione, i tirocini curriculari ed extracurriculari fuori dal territorio regionale.
Al momento sono state sospese all'interno dell'Ateneo palermitano anche tutte le manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, sia in luoghi chiusi sia aperti al pubblico, di carattere culturale, scientifico e formativo com convegni, eventi, seminari, Open day.
Misure speciali anche per quanto attiene agli esami di profitto e di laurea. "Pur garantendo il rispetto della pubblicità delle sedute - si legge nella nota -, occorrerà adottare ogni misura idonea a limitare il numero dei soggetti presenti al fine di evitare il sovraffollamento dei locali. Si sconsiglia l’espletamento di esami in forma scritta. Per quanto riguarda gli esami di laurea, alle sedute avranno accesso esclusivamente i laureandi previa esibizione di un documento di riconoscimento; non sono consentiti festeggiamenti di alcun tipo nei plessi universitari destinati alle sedute di laurea e negli spazi interni e/o esterni limitrofi".
"Con riferimento alle procedure concorsuali, si dispone che le stesse, ove possibile, siano espletate in modalità telematica. Sono sospese le missioni del personale universitario verso località ricomprese nei territori manifestamente interessati dal contagio - prosegue -. Più in generale, si invita il personale a recarsi in missione solo se strettamente necessario e si sollecitano i responsabili delle Strutture a prestare particolare attenzione nel rilascio delle relative autorizzazioni.
Dall'Ateneo consigliano al personale che presta la propria attività in uffici per il ricevimento del pubblico, come nel caso delle segreterie studenti, di evitare il sovraffollamento dei locali "assicurando la frequente areazione degli stessi, di utilizzare, ove esistenti, gli sportelli con vetro di protezione e, comunque - conclude la nota -, di mantenere un’adeguata distanza dall’utente evitando di impiegare soggetti particolarmente esposti, per patologie preesistenti, al rischio da contagio".
Disposta la sospensione delle lezioni anche all'Università di Messina fino al 9 marzo in tutte le sedi dell’ateneo, comprese le sedi decentrate.
Ma ad alzare la guardia sono tutte le scuole che stanno predisponendo circolari che invitano ad una maggiore igiene e a prendere tutte le precauzioni per combattere l’eventuale diffusione del Coronavirus. Vademecum alla mano, alcuni Istituti consigliano anche ai genitori di evitare di portare in classe alunni se presentano evidenti sintomi influenzali o se fanno ritorno da zone a rischio epidemiologico e di fornire ai propri figli gel igienizzanti con una concentrazione di alcol superiore al 60 per cento.
Piccole precauzioni da prendere attenendosi alle direttive ministeriali, senza però creare particolari allarmismi.
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