Le indagini della Dia di Palermo hanno fatto luce sulla gestione delle concessioni e sul controllo di alcune attività imprenditoriali da parte della famiglia dell’Arenella, in grado di «autorizzare e indirizzare" l'apertura di imprese commerciali e la gestione del commercio ambulante. La Dia - nell’ambito dell’operazione White shark - ha proceduto al sequestro preventivo del «White club», un pub alla moda che si trova in via cardinale Guglielmo Massaia, nel rimessaggio «Marina Arenella».
Scotto, in un’intercettazione, aveva rivelato di aver messo il nipote al White dicendosi però «pentito per come girava il locale». «Il carisma di cui godeva Scotto in Cosa nostra palermitana - affermano gli investigatori della Dia - lo hanno portato a essere influente nei riguardi di altre famiglie mafiose, anche se appartenenti a mandamenti diversi. Le indagini svolte, infatti, hanno permesso di evidenziare gli stretti rapporti intrattenuti con altri uomini d’onore».
Secondo gli inquirenti, Scotto era come "un despota che si sente nel giusto". "Mi hanno chiesto di fare il capo mandamento ma sono pazzi!». L'uomo "subito dopo la scarcerazione aveva ripreso il controllo e il recupero del suo ruolo e della sua autorità all’interno di cosa nostra. Inoltre ha il pieno il controllo delle attività economiche, organizza e coordina le attività estorsive, mantiene i rapporti con le altre famiglie mafiose e sostiene i parenti degli affiliati detenuti".
"Siamo all’epilogo di una attività investigativa che noi riteniamo strategica assieme ai magistrati della Dda. Devo sottolineare che I venti della rivoluzione della rivoluzione francese del 1789 si sono fermati alle soglie dell’Arenella. Perchè - spiega il capo centro Dia, Amoroso - abbiamo registrato questo disperato bisogno di alcuni cittadini dell’Arenella di essere sudditi di un despota a cui vengono spontaneamente destinate parte delle risorse economiche. Gaetano Scotto ottiene dazioni economiche e poichè gliele danno spontaneamente tanto da ritenersi nel giusto".
Un ruolo di vertice - quello di Gaetano - di cui si è riappropriato ma che è stato gestito durante la sua detenzione sia dai fratelli Francesco Paolo e Pietro sia da altri fedelissimi. Scotto è stato scarcerato il 21 gennaio 2016 e il giorno del suo rientro l’intero quartiere dell’Arenella lo ha atteso festante: la Dia ha video documentato la festa della borgata in onore di Sant'Antonio da Padova. Per fare passare la vara con il Santo, «aspettavano lui», che poi assieme alla fidanzata è salito sulla barca che ha portato in processione l’effige del Santo.
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