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Palermo, il mistero della fossa aperta al Massimo, Giambrone: "Servono solo 15 giorni"

La fossa davanti al Teatro Massimo sta per essere richiusa o si dovrà ancora attendere molto tempo? I lavori iniziati per far posto ai dissuasori elettronici a sostituitire i blocchi in cemento in via Maqueda (misura imposta dal ministero degli Interni dopo gli attacchi terroristici di cui sono state vittime le città europee), sembrano ormai paralizzati da tempo immemore.

La causa? Come spiega Giancarlo Macaluso nell'articolo pubblicato nel Giornale di Sicilia di oggi, la scoperta di un condotto fognario del Seicento. A bloccare i lavori le verifiche della Soprintendenza che però, stando alle ultime dichiarazioni, si sarebbero ormai concluse.

D'altra parte per il vicesindaco, Fabio Giambrone, è soltanto una questione di giorni.

«Appena l'area sarà di nuovo rilasciata e a nostra disposizione - dice - serviranno quindici giorni e saremo nelle condizioni di consegnare l'opera perfettamente funzionante. Non si sta perdendo tempo perché c'è un problema, solo perché svolgere alcuni rilievi è necessario e impegna una quantità di ore che poi incide sulla tabella di marcia. Noi come Comune siamo pronti, abbiamo da svolgere appena due settimane di lavoro».

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