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Paziente morta a Palermo: "reato prescritto", i familiari devono restituire 160 mila euro

Nel 2011 quattro medici erano stati coinvolti in un presunto caso di malasanità, legato alla morte, nel reparto di Neurochirurgia dell'ospedale Civico di Palermo, di Alessia Calabrese, madre di un bambino piccolo. Per l'unico imputato che era stato condannato per l'omicidio colposo, Giuseppe Lentini, la Cassazione ha annullato la sentenza perché, come riporta Sandra Figliuolo in un articolo del Giornale di Sicilia in edicola, "il reato è prescritto". Non solo, i giudici hanno anche cancellato una provvisionale di 160 mila euro concessa alla famiglia della vittima, che ora dovrà essere quindi restituita all'ospedale.

Sul fronte civile, invece, i giudici si sono espressi per un annullamento con rinvio e quindi sarà necessario celebrare un nuovo processo d'appello per quantificare eventualmente i danni ed il risarcimento.

Oltre a Lentini, per la morte della donna finirono a processo, ormai sette anni fa - e vennero assolti - anche Francesco Meli, Antonino Odierna Contino ed Anna Maria Fimognari, tutti indagati adesso per la presunta truffa delle protesi.

L'articolo completo sull'edizione del Giornale di Sicilia in edicola

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