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Il bimbo che amava i cavalli, dopo 24 anni il dolore per Giuseppe Di Matteo è ancora vivo

Sono passati 24 anni dall'uccisione di Giuseppe Di Matteo, il quindicenne ucciso dalla mafia l'11 gennaio del 1996. Ieri il Comune, Libera ed Acli lo hanno ricordato. Quest'anno alla deposizione di fiori al Giardino della memoria ha preso parte anche Angelina De Luca, sindaco di Altofonte.

Il Circolo Acli "Progetto Legalità" di San Cipirello, così come ricorda Leandro Salvia in un articolo del Giornale di Sicilia in edicola, ha organizzato un torneo di calcetto per bambini di 10 anni delle scuole calcio di San Cipirello, Borgetto e Corleone. La premiazione si è tenuta in piazza Falcone e Borsellino, dove è stata affissa una mattonella commemorativa.

Di Matteo venne rapito il 23 novembre del ‘93 in un maneggio di Villabate nel tentativo di spingere il padre, il pentito Santino Di Matteo, a ritrattare le informazioni fornite sulla strage di Capaci. Venne spostato da un covo all'altro nelle province della Sicilia occidentale e negli ultimi sei mesi Giuseppe fu portato in contrada Giambascio, dove i Brusca avevano fatto costruire un bunker sotterraneo. Dopo la notizia della condanna all'ergastolo per l'omicidio di Ignazio Salvo, Giovanni Brusca decise di punire il pentito di Altofonte facendo uccidere il ragazzino: il corpo venne sciolto dentro un fusto pieno di acido nitrico.

il Circolo Acli  San  Cipirello "Progetto Legalità" ha organizzati la quarta edizione del Mini Torneo per Bambini "Scalciando per Giuseppe" che vede impegnati anche per questa edizione i piccoli calciatori categoria 2009 delle scuole calcio di San Cipirello, Borgetto e Corleone.

I piccoli campioni sono stati premiati dai rappresentanti del Presidio di Libera "Valle dello Jato", dell'amministrazione comunale, dalla presidenza delle Acli di Palermo e dall’assessore del Comune di Prato, che ogni anno partecipa a questa ricorrenza per il piccolo Giuseppe Di Matteo.

Anche in questa edizione era presente la Giunta di Prato con l’assessore Ilaria Santi, che durante la posa di una mattonella nella piazza Falcone Borsellino di San Giuseppe Jato, ha voluto ricordare come sia importante il coinvolgimento dei bambini delle scuole elementari e la presenza della Città di Prato, perché il fenomeno criminale non può e non deve essere combattuto solamente in un’area geografica specifica escludendo il resto del territorio nazionale.

“Non lasceremo mai-dichiara Enza Capitelli presidente del Circolo Acli di San Giuseppe Jato- nessuna opportunità per  condannare con fermezza il vile e vigliacco eccidio compiuto dalle piu atroci delle mafie. Il nostro impegna sarà anche quello di mantenere alta la memoria di un bambino innocente che si stava affacciando alla vita e con una grande passione per i cavalli”.

"A 24 anni di distanza-dichiara il sindaco di Palermo Leoluca Orlando-non si è spento, né mai si spegnerà il dovere di ricordare Giuseppe Di Matteo, vittima innocente di una barbarie inaccettabile.

A 24 anni di distanza dai giorni del suo assassinio, preservare la memoria di quel bambino è un atto che ci aiuta a restare umani, a ricordare che a fare la differenza fra le persone è sempre e solo il rispetto per gli altri e per il bene inviolabile della vita."

“Le acli di Palermo, us acli ed il circolo acli San Cipirello- dichiara Nino Tranchina presidente delle Acli di Palermo- organizzando questo torneo di calcio di bambini con quattro squadre del comprensorio di San Cipirello , San Giuseppe Jato , Corleone e Borgetto intendono coinvolgere sempre più la società civile nel ricordare quanta ferocia può generare la criminalità pur di tutelare gli affari illeciti.  Dobbiamo impegnarci in percorsi educativi ,che promuovono la cultura della legalità,  avendo attenzione soprattutto per le giovani generazione e quindi ripartire dai bambini che sono la speranza affinché le nostre comunità si possano liberare dalla mafia e dalla corruzione”.

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