A dare un contributo significativo alle indagini sull'omicidio del Cep a Palermo è stato il racconto della vittima della spedizione punitiva, il vero bersaglio degli spari. Carmelo Testagrossa, così come scrive Virgilio Fagone sul Giornale di Sicilia in edicola, ha raccontato cosa è successo. Giuseppe Lombardino, insieme al fratello Isidoro, gli avrebbero proposto un acquisto di cocaina: "Ma io ho rifiutato perché non voglio più avere a che fare con quella roba. Non tocco cocaina da quando sono uscito dal carcere".
Poco dopo i due fratelli lo avrebbe ferito con un coltello, provocando la sua sete di vendetta.
Nella notte tra il 26 e il 27 dicembre Torregrossa racconta di aver lanciato sette bottiglie di birra vuote nel cortile della casa di Lombardino e di aver incendiato della carta vicino all'abitazione. Lombardino lo avrebbe poi inseguito con una pistola in pugno sparando.
"Appena ho sentito i colpi, mi sono abbassato d'istinto e nel momento in cui mi abbassavo ho notato che dietro di me c'era un uomo che veniva colpito da una pallottola al fianco".
I colpi avrebbero dunque colpito per sbaglio Francesco Paolo Lombardino, morto poi in ospedale.
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