Due feriti e 40 bossoli a terra. È quello che trovarono in via Brigata Aosta gli agenti lo scorso 2 gennaio, allertati da un testimone che aveva assistito ad una lite degenerata in una sparatoria.
Ieri, la terza sezione della Corte d'Appello ha confermato l'accusa di tentato omicidio, concedendo uno sconto di 4 mesi, a carico di Silvestro Sardina, detto "Silvio", di suo padre Francesco Paolo, detto "Paoluzzo", e di suo cugino Jouzef, soprannominato "u tunisinu". È stata ritenuta insussistente l'aggravante dei futili motivi per cui, così come riporta Sandra Figliuolo in un articolo del Giornale di Sicilia in edicola, la pena è passata da dieci anni a nove anni e otto mesi di reclusione ciascuno.
La sparatoria sarebbe stata determinata da una questione di tradimento. Sardina avrebbe scoperto una presunta tresca tra sua moglie e una delle vittime, La Vecchia e quindi assieme al padre e al cugino avrebbe deciso di vendicare il suo onore.
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