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Il caso di Mario Biondo a "Le Iene", il giallo della lesione alla testa

Per le autorità spagnole, e gli esiti delle tre autopsie, la morte di Mario Biondo, il cameraman palermitano trovato morto a Madrid nel 2013, è un suicidio. Una tesi a cui la famiglia non ha mai creduto. Del caso si è parlato ieri sera alla trasmissione "Le Iene", che ha sottolineato le incongruenze, ancora non chiarite, rispetto alla versione ufficiale.

Mario Biondo, sposato con la giornalista spagnola Rachel Sanchez Silva, venne trovato morto, impiccato alla libreria, in casa a Madrid nel maggio 2013.

A mettere in discussione la versione del suicidio sarebbe una lesione alla testa del cameraman, all'altezza della tempia. Secondo la famiglia e il perito di parte, sarebbe stata questa la causa dello stordimento del giovane, che sarebbe poi stato impiccato alla libreria.  In sei anni sono state effettuate tre autopsie: la prima in Spagna e le altre due in Italia. Tutte e tre confermano la tesi del suicidio.

L’ultima autopsia riconosce l’esistenza di questa lesione - spiega il servizio del Le Iene -, ma la dichiara impossibile per stordire e generare la perdita di coscienza.

C’è un’altra cosa che sembra non tornare: secondo il dottor Mariano Cingolani, medico legale, perito di parte della famiglia Biondo: "La lesione sarebbe causata prima della lesione del collo".  Ma l'esito dell'autopsia rivela che nel materiale cerebrale sotto la tempia, non ci sarebbero alcuni segni di emorragia.

Secondo Cingolani, il segno sotto la tempia "non è stato trovato perché non è stato prelevato il pezzo dell’encefalo corrispondente a quella zona affetta. È stato prelevato un pezzo di encefalo, ma era la parte posteriore rispetto a quella".

La famiglia chiede dunque un accertamento specifico "su quella porzione dell’encefalo".

Non solo. La famiglia Biondo sostiene anche che "Più della metà delle cifre dei reperti sono state contraffate. Un 5113 è diventato 5713", spiega la madre a Cristiano Pasca.

I primi due numeri (51) corrispondono al numero dell'autopsia, gli ultimi due all'anno di riferimento (13). "Il sacchetto arrivato a Santina, la madre di Mario, è segnato 5113 e poi sembra esser stato corretto con un pennello, diventando 5713", spiegano alle Iene.

La famiglia denuncia l'anomalia e la procura di Palermo sequestra tutti i reperti per capire se si tratta di qualche sostituzione. Si attendono ancora i risultati del confronto fra i due reperti. Secondo Cingolani si tratta di "un errore".

Altri dubbi riguardano anche l'orario della morte.

I genitori hanno deciso comunque di non fermarsi: "Devo dimostrare a tutto il mondo che mio figlio è stato ammazzato per dargli dignità", dice la madre Santina.

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