L'ultimo è stato "beccato" ieri, un meccanico, Walter Alfano, che gestiva un'officina abusiva allo Zen. Era stato arrestato per furto di energia elettrica ma contestualmente i carabinieri hanno scoperto che percepiva anche il reddito di cittadinanza pur lavorando in nero. Ma il 29enne è solo l'ultimo di una lunga serie: sono una ventina, da maggio ad oggi (cioè dall'avvio della misura) i "furbetti" del reddito di cittadinanza denunciati a Palermo. Non sono pochi. E il fenomeno, a cui il Giornale di Sicilia di oggi dedica un approfondimento, inizia a preoccupare e i controlli si fanno sempre più serrati.
Tra i furbetti, qualche giorno prima del meccanico, la polizia municipale ha scovato, in via Volturno, un posteggiatore abusivo beneficiario del sussidio. E poi il caso, tra i più eclatanti, dei due titolari di altrettanti negozi di biciclette in in via Divisi e in via Parrocchia dei Tartari, scoperti dal programma televisivo Le Iene.
Ma c'è addirittuta chi all'interno dello stesso nucleo familiare falsifica i documenti, di solito la residenza, fingendo di vivere separati. Come nel caso di un monreale di 48 anni di vivere da solo e senza reddito, mentre conviveva con una donna che lavorava ma che risultava invece residente ad Altofonte. I carabinieri però hanno scoperto il "trucchetto".
A livello nazionale, nei primi sei mesi di avvio del reddito di cittadinanza sono stati scovati 185 furbetti, per lo più lavoratori in nero che usufruivano del sussidio. Questi dati sono "una testimonianza più che importante del buon funzionamento dell'apparato di controlli", ha riferito in Parlamento nei giorni scorsi la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, che ha più volte sottolineato come siano dovuti "all'impianto di controlli e sanzioni messo in campo contro gli abusi, assenti in precedenti norme di analoga natura (come social card e Rei), anche incrociando le banche dati dei vari enti".
Caricamento commenti
Commenta la notizia