Ergastolo confermato per Giuseppe Pecoraro, l'ex benzinaio di Palermo accusato di aver ucciso Marcello Cimino, un clochard ritenuto un rivale in amore. La prima sezione della Corte d’Assise d’Appello di Palermo ha quindi confermato la condanna di primo grado.
Pecoraro, che indossava un giubbotto scuro, entrò e verso del liquido infiammabile addosso alla sua vittima, che dormiva sotto il porticato film. Poi accese il fuoco e si gettò addosso a Cimino per impedirgli di scappare. In questa operazione si ustionò lievemente una mano e questo fu il riscontro poi trovato dalla polizia, che nel giro di poche ore riuscì a individuare il presunto assassino.
Anche in appello Pecoraro ha cercato di dimostrare la propria incapacità di intendere e di volere, ma un nuovo esame collegiale, disposto dal collegio presieduto da Mario Fontana, ha escluso che che non fosse in grado di comprendere quel che stava facendo. Pecoraro dovrà risarcire le parti civili, assistite dagli avvocati Antonio Palazzotto e Paolo Martorana.
Accolte anche le richieste del procuratore generale Rosa Valenti, mentre il legale dell’imputato, l’avvocato Carolina Varchi, farà ricorso in Cassazione.
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