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Addio alla giornalista palermitana Delia Vaccarello

«Oggi è un giorno tristissimo, in cui tutto il movimento lgbti e più in generale tutte le persone che hanno a cuore la battaglia per i diritti civili perdono una compagna importante e carissima": così Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay, sulla scomparsa della giornalista e scrittrice Delia Vaccarello, avvenuta ieri a Palermo all'ospedale Cervello. La Vaccarello lottava da 13 anni contro il tumore.

«Delia - prosegue Piazzoni - è stata una pioniera, una delle prime donne nel nostro Paese a vivere la propria visibilità lesbica nello spazio pubblico, nella piena e orgogliosa coincidenza del personale e del politico. Voglio ricordare che proprio grazie alla sua battaglia dalle pagine de L'Unità, il giornale per cui ha a lungo lavorato, la Casagit, cioè la Cassa Autonoma di Assistenza Integrativa dei Giornalisti, è stato uno dei primissimi enti italiani a riconoscere, quasi quindici anni fa, le relazioni omosessuali, estendendo le proprie coperture ai partner dello stesso sesso».

«Ma non solo: Delia con i suoi libri e la sua preziosa rubrica su l’Unità - Uno, due, tre... liberi tutti - ha rappresentato già dagli anni Novanta dello scorso secolo un riferimento raro e luminoso per tutte le persone lgbti e ha contribuito con il suo lavoro colto, tenace e accurato a trasformare la cultura dominante del nostro Paese. Oggi perdiamo una protagonista della nostra rivoluzione gentile, un’amica generosa e caparbia, un pezzo della nostra favolosa storia. Ai suoi familiari e a tutte le persone che hanno attraversato il suo cammino e che le hanno voluto bene, trasmetto l’affetto e la vicinanza di tutta Arcigay», conclude.

 

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