
Possibile svolta nella vicenda della sparatoria del quartiere Danisinni di Palermo, dove tre persone sono rimaste ferite lunedì. Un uomo ieri sera si è presentato nella caserma dei carabinieri di piazza Verdi per rendere delle dichiarazioni spontanee su quanto accaduto, tornando poi a casa dopo aver fornito la sua versione dei fatti. In questo momento non è indagato. Inoltre, sempre ieri, è stata una lunga giornata di interrogatori e di perquisizioni. Insomma la svolta sembrerebbe essere vicina e gli inquirenti non escludono che qualche provvedimento possa essere preso nelle prossime ore.
I feriti, Debora Namio, raggiunta da un colpo di pistola che l’ha colpita al ginocchio, insieme al cinquantasettenne Giuseppe Giordano e al figlio di 26 anni Gianluca che hanno riportato ferite a una mano e una gamba, avevano più volte detto di non capire il motivo dell'agguato
Il cugino della Namio era stato massacrato di botte e poi ricoverato in gravi condizioni e piantonato dai carabinieri. Il ragazzo è figlio del proprietario della Ford Fiesta abbandonata in via Regina Bianca, dove era avvenuto il ferimento dei tre. Da accertare se l'episodio è collegato a quanto avvenuto ieri.
Per il momento le piste più accreditate nelle indagini per la sparatoria di ieri sono il mondo delle scommesse dei cavalli e lo spaccio di droga.
La ragazza ha detto di non conoscere i due uomini e di trovarsi lì per caso. Il suo racconto al vaglio dei carabinieri che hanno sentito anche Gianluca Giordano, quest’ultimo è stato indagato per spaccio di stupefacenti, ed è per questo che si sta scavando anche sul mondo della droga, oltre che in quello dei cavalli e delle scommesse. Si sa infatti che in quel quartiere di svolgono delle corse poco prima dell'alba, così come in altre zone della città.
I vicini hanno raccontano ai militari di una lite scoppiata la sera prima della sparatoria. I carabinieri, nella zona della sparatoria hanno anche trovato una Fiat 500 Abarth abbandonata. L'auto è risultata rubata.
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