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La mafia impone i frutti di mare ai ristoranti: tre arresti a Palermo

Al vertice della famiglia di Tommaso Natale, imponevano la fornitura di frutti di mare a ristoranti di Mondello e Sferracavallo. I fratelli palermitani Giuseppe e  Nunzio Serio, rispettivamente di 40 e 43 anni, già detenuti, sono stati raggiunti da un'ordinanza di misura cautelare. Un provvedimento è stato emesso anche nei confronti di Filippo Raneri palermitano 33enne, destinatario della misura dell’obbligo di dimora.

L'ordinanza, emessa dal gip, è stata eseguita dalla polizia su delega della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Palermo che ha coordinato le indagini.

I tre rispondono, a diverso titolo, di "trasferimento fraudolento di valori e concorrenza sleale aggravati dall’aver agito con metodo mafioso e dall’aver favorito l’associazione mafiosa".

L'indagine ha preso avvio nello scorso mese di gennaio quando i Magistrati della Procura di Palermo emisero un provvedimento di fermo, per associazione mafiosa ed estorsione, a carico di diversi personaggi vicini alla famiglia mafiosa di Tommaso Natale, tra cui lo stesso Giuseppe Serio.

Dalle indagini emerse come i fratelli Nunzio e Giuseppe, al vertice del sodalizio mafioso e fedelissimi dei Lo Piccolo, avessero imposto ai ristoratori delle borgate marinare palermitane di Mondello e Sferracavallo la fornitura dei frutti di mare distribuiti dall’esercizio denominato “Frutti di mare Cardillo”, fittiziamente intestato ad una cugina ma, di fatto, nella loro disponibilità.

Per ottenere le commesse i Serio si presentavano direttamente ai gestori dei locali di ristorazione e, in alcuni casi, sono arrivati a minacciare pesantemente gli stessi esercenti. I fratelli minacciavano anche eventuali fornitori concorrenti che proponevano i loro prodotti ai ristoratori della zona.

È stata anche sequestrata un’agenzia di scommesse nella formale titolarità di Filippo Raneri ma riconducibile a Giuseppe Serio.

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